martedì, settembre 29, 2009
sabato, novembre 10, 2007
Prendiamo baracche e burattini...
giovedì, novembre 08, 2007
La Teoria dell'azione
Già, perchè le persone -noi- fanno ciò che fanno, sapendolo di fare -si spera-?
Trovo interessante, a questo proposito, esporvi brevemente come, secondo D.A.Norman*, a livello psicologico, l'individuo agisca. Egli individua sette stadi principali, suddivisi in Stati dell'esecuzione e Stadi della valutazione, mentre al di sopra delle due suddivisioni c'è l'individuazione dello scopo (primo stadio):
2- intenzione di agire (questo staido è uno stato mentale)
3- specificazione dell'azione
4- esecuzione dell'azione
°°°AMBIENTE°°°
5- percezione dello stato del mondo
6- interpretazione della percezione
7- valutazione
In generale, gli stadi dell'esecuzione (2,3,4) consistono nel far qualcosa; quello della valutazione (5,6,7) è caratterizzato dal confronto tra ciò che è effettivamente avvenuto nell'ambiente dopo la nostra azione e ciò che si voleva accadesse. Per verificare gli effetti dell'azione bisogna partire dalla percezione del mondo, la quale deve essere interpretata secondo le nostre aspettative e poi confrontata con l'intenzione e lo scopo.
A volte ci dimentichiamo che dopo l'esecuzione dell'azione ci sarebbero altri tre stadi importanti. E ci si dimentica, anche, di considerare l'ambiente.
*Vi consiglio un bel libro per cominciare a conoscere questo studioso: "La caffettiera del masochista"
lunedì, novembre 05, 2007
Votate il cane che beve!
Il fatto è questo: una mia amica è arrivata tra i finalisti della maratona fotografica indetta dalla Fnac. A milano è tra le 30 migliori foto su 250 in concorso!!!
Ed ora, la suddetta amica ha bisogno di voti!!!! La sua foto è quella del cane che beve!! (bellissima, secondo me!)
Per votare: http://www.fnac.it/images/miniSites/maratona07voto/milano/index.html
Cercate la fotina della nostra amica e poi cliccate su Vota questa foto! C'è da mandare una email, è questione di un minuto, ok??
Forza loopati!! Mettete la manina sul mouse!...che se poi la nostra amica vince ci facciamo offrire pure un caffè! ;)
domenica, novembre 04, 2007
Pensieri sotto la doccia

Immagine: "La doccia", 2007 -tecnica mista su tela 100x100cm- Samuele Santi (www.santisamuele.com)
martedì, ottobre 30, 2007
Metrò & Emozioni

Alcuni versi della canzone
incriminata:
"Pensami una volta ancora ci sarò
pensami una volta ancora io sarò
È l'amore che ti cambia dentro
l'amore quello che ti lascia il segno tu sei ancora nei pensieri miei e rido e piango incontrollabilmente pensando a quello che sarà senza
te" - (I.Grandi - Pensami)
domenica, ottobre 07, 2007
C'era una volta il West
lunedì, settembre 24, 2007
La forza della mente e quella del bricolage
Ora, se un rapporto consistente come un muro crollasse, si potrebbe provare a ricostruirlo usando lo stesso metodo:

domenica, settembre 23, 2007
martedì, settembre 18, 2007
Mi sei venuta in mente tu...
Conosci i miei occhi quando guardano
verso di te,i giorni normali senza un gesto da ricordare.Conosci i colori e la
parte più scura di me difficile da raccontare.Conosci i miei occhi quando
guardano lontano da te,i particolari delle mani che non so curareConosci i ricordi e la parte più scura di me difficile da raccontare.
lunedì, settembre 17, 2007
Dear "Daddy"...
venerdì, settembre 14, 2007
Citazione che passione!
Essendo ormai arrivata alla terza notte in cui mi giro i pollici nel letto canticchiando svogliatamente ritornelli e filastrocche, con l'inutile speranza di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, sono inceppata nel ricordo di un passo di un libricino intitolato Neve e scritto da Maxence

Ci sono due specie di
persone.
Ci sono quelli che vivono, giocano
e muoiono.
E ci sono quelli che si tengono in
equilibrio sul crinale della vita.
Ci sono gli attori.
E ci sono i funamboli.
Quando lessi questo libro, dietro consiglio di una sconosciuta, decisi che da quel momento in poi avrei fatto di me una funambola.
E fu così che sono diventata colei la quale, pur rischiando di cadere e farsi male, ama eplicitare i sentimenti che animano le sue azioni, i suoi sguardi e le sue parole. Quelle dette e quelle non dette.
lunedì, settembre 10, 2007
La creatività mattutina

Comunque sia, mi sono alzata dal letto, ho fatto pipì, ho fatto il caffè, ho preparato metodicamente il mio angolo di tavolo per la colazione e mi sono messa ad aspettare che le fette di pane morbido tostassero a puntino (Vi spiegherò in un apposito post in cosa consiste la mia colazione).
E aspetta aspetta… mi sono messa a pensare! - Pratica per me inevitabile in quel momento mattutino - .
Ed ho pensato all’insana necessità di definire nominalmente i rapporti; etichettare, insomma.
La teoria da me formulata durante l’intera durata della colazione - e anche oltre – è scaturita dal considerare quante volte ho visto persone relazionarsi armoniosamente, finché la perversa necessità di definizioni prese dal vocabolario non sopraggiunge a far formulare, ad una delle due anime coinvolte, la fatidica domanda “Ma io e te cosa siamo?”.
A questo punto, non potendo, ma in realtà non volendo – che sarebbe anche un desiderio lecito -, definire la cosa, il destinatario del quesito si ritira sul cucuzzolo della montagna snocciolando all’altro le più assurde spiegazioni che vanno dalla legge del kharma alla filosofia Zen.
E il resto è non-storia.
Dopo essermi immaginata brevemente la scenetta che ho descritto usando, ovviamente, personaggi a me molto ma molto noti, ho continuato a riflettere.
Sono andata a fare la doccia e, tra un ritornello e l’altro, riflettevo.
Perché? Perché si sente l’impellente necessità di attribuire un nome a ciò che, in termini generali, due persone fanno o si dicono?
La risposta che mi è venuta in mente a primo acchito è stata “Questione di insicurezza insita nella natura umana nella misura in cui ci sentiamo ontologicamente uomini”.
Bisogno di certezze, quindi.
Ora, essendo noi esseri pensanti, possiamo per un attimo ragionare su una questione: se io e te siamo legati in un rapporto che, se pur indefinito, ci dà qualcosa che fondamentalmente ci fa star bene; se io e te, se pur persone che si proclamano – magari orgogliosamente – single, ci sentiamo come legate in una relazione esclusiva; se io e te, se pur maledicendo entrambi quel giorno, ci siamo ritrovati per caso dopo anni di educata indifferenza reciproca e per altre volte ci siamo allontanati rimanendo, comunque, immobili nello stesso punto aspettando che l’altro tornasse indietro; se io e te pensiamo di aver trovato la persona potenzialmente perfetta con la quale poter, perlomeno, tentare di pensare di realizzare anche solo una piccola parte dei progetti inerenti alla vita privata; se io e te abbiamo condiviso anche i momenti del quotidiano dedicati ai bisogno fisiologici meno entusiasmanti, eppur abbiamo riso; se io e te abbiamo perso ore ed ore di sonno – e qualche etto magari – rimanendo, comunque, carichi di entusiasmo cantando per casa magari la nostra canzone; se io e te non siamo interessati a nessun altro ci giri intorno, se pur di variegata specie e qualità; se io e te, insomma, siamo io e te nella nostra specificità di coppia intesa come l’insieme di due entità e, nel nostro essere ufficiosamente coppia, ci sentiamo semplicemente bene e solo a tratti confusi, allora mi chiedo “Perché etichettarci?”, “Perché dover trovare una parola che faccia capire agli altri ciò che noi sentiamo di essere?”.
Alla fine di questo ragionamento, tutta impettita e soddisfatta di me, mi è venuta in mente un’ulteriore domanda che riporta inevitabilmente alla prima: “E se ci etichettassimo non per far capire agli altri, ma per far capire a noi stessi?”
Quindi: bisogno di certezze, appunto.
E la certezza, allora, non possiamo magari trovarla in ciò che, se pur indefinito, ci ritroviamo a voler essere in modo visibile e tangibile, palpabile e anche sensibile a quel muscolo nel petto?
O pensiamo che soltanto una parola, o tante parole sintatticamente organizzate, possano darci la certezza di cui abbiamo bisogno?
Ovviamente, ad ogni “se io e te” dovete mentalmente premettere un PUTA CASO.
Buona settimana, cari loopati!
giovedì, settembre 06, 2007
Avete mai visto il film "Se mi lasci ti cancello" (titolo originale: Eternal sunshine of the spotless mind) ?
sabato, settembre 01, 2007
domenica, agosto 26, 2007
At home away from home

Non ricordo chi diceva "At home away from home"; ricordo solo di aver sentito in tv o in radio qualcuno che diceva "at home away from home, come dicevano i...". Forse i cercatori d'oro. O forse non lo diceva nessuno, ma non penso.
martedì, agosto 21, 2007
Un'altra aria sulla pelle
venerdì, agosto 17, 2007
Pensierino
domenica, agosto 12, 2007
sabato, agosto 11, 2007
Viaggiando con Sartre nella borsa

Passo dall'altra parte di questo muro quando qualcuno si accorge di me, ma spesso torno indietro sola.
giovedì, agosto 02, 2007
L'incertezza di una fiamma

giovedì, luglio 26, 2007
Happy Birthday!
mercoledì, luglio 25, 2007
Botanica - Lezione #1

TECNICAMENTE: La Nelumbo nucifera (Gaertn.) è una specie rustica originaria dell'Asia e dell'Australia, nota volgarmente col nome di Fior di loto asiatico. È una pianta acquatica a crescita rapidissima, tipica di stagni e invasi con acque stagnanti o quasi prive di corrente, profondi 5-50 cm ed oltre.
Questa specie ha foglie di colore verde-glauco, peltate, di aspetto ceroso, grandi fino a 60 cm di diametro, che emergono per oltre 1 m dal pelo dell'acqua, con un lungo peduncolo che supera in lunghezza il picciolo, i fiori di grandi dimensioni oltre 20 cm di diametro, sono colorati di rosa con un tipico profumo d’anice, con frutti molto ornamentali.
Le foglie del Fior di loto hanno una struttura superficiale particolare che le rende estremamente idrofobiche e le mantiene costantemente pulite. Tale proprietà, che con la nanotecnologia si cerca di riprodurre per altri materiali quali tessuti e vernici, è chiamata effetto loto. (Si ringrazia Wikipedia ovviamente, anche per l'immagine).
IDEALMENTE: Presso gli Orientali il Loto è espressione della perfezione, della purezza del sole, del cielo, della creazione, del passato, del presente e del futuro, ovvero, in una parola sola della vita stessa e di tutte le virtù ad essa, direttamente o indirettamente, riferibili. Per questo è considerato un fiore sacro, il fiore degli Dei. I Buddisti indiani rappresentano il seggio di Budda come forma allargata del fiore di loto. Nella Grecia antica era il simbolo della bellezza e dell'eloquenza.
Oggigiorno, il dono del fiore di Loto è un gesto per dichiarare grande ammirazione.
(Fonte: non me la ricordo più ....)
Ebbene, looppati...probabilmente vi farà strano leggere di fiori in questo spazio virtuale pieno di pensieri scritti in forma psichedelica. Così come mi nascono nella testa d'altronde.
Che dire, mi hanno più o meno paragonata ad un fiore di loto: bisogna prenderlo con due mani afficnhè non si rompa, mi hanno spiegato.
Questo mi porta ad una conclusione che rimanda anche ad un post che ho scritto mesi fa: in quel post volevo solo che qualcuno aprisse la porta.
Non mi accorgevo che in molti l'hanno aperta, ma in pochi, pochissimi, sono riusciti ad entrare.
E chi entra, pensa a me come ad un fiore di loto.
sabato, luglio 21, 2007
mercoledì, luglio 04, 2007
Turn on the brain (insomma, riaccendere il cervello)
fiato alle trombe!!!
Tanto per cominciare vi illustro la mia situazione attuale con un pezzo
blues all'italiana:
[...] Sì lo so che gira gira la ruota
che il bicchiere si svuota
che l'amore non dura
che ti trovi la sera con gli amici di sempre a fare a gara a chi si sente più solo
ma io in fondo vivo vivo vivo sono vivo
non sarò certo un santo
ma nemmeno un estinto
e adesso voglio parlare
voglio farvi divertire
proprio mi fa morire [...]
Tratto da: Senza neanche una lira - F.Orselli
Una grigliata Urban style ha prodotto abbastanza fumo da annebbiarmi il cervello e farmi ricominciare a sproloquiare formulando teorie sui rapporti uomo-donna donna-donna uomo-vita vita-

Simmetria intesa come un dare/avere dunque.
Nell'eccitante situazione di un rapporto occasionale tale dicotomia si capovolge: il dare -inteso come Concedersi- si trasforma nel gesto intimamente rivolto esclusivamente a chi nella mia vita non è solo di passaggio ma che anche lontano nel tempo e nello spazio continuerà a far parte di me (un modo prolisso per definire l'amore da una prospettiva alternativa).
Nella concezione di tale teoria, da me formulata sorseggiando del vino ed esposta a chi gustava pezzetti di melone grigliato e a chi rideva confusamente osservando la scena, avrei avuto tanto ma dato poco.
Il mio marchio di qualità è scegliere di dare.
E la qualità è importante.
Tutto il resto è trastullo.
venerdì, giugno 01, 2007
lunedì, aprile 23, 2007
Il dilemma dei porcospini

Nell'opera "Parerga e Paralipomena"(pag.396) di A.Schopenhauer si trova scritto:
lunedì, aprile 16, 2007
Sguardo nascosto

giovedì, aprile 05, 2007
Birthday

domenica, aprile 01, 2007
...E' primavera (Anche se piove...ma marzo è pazzerello!)


lunedì, marzo 26, 2007
International Days

Il mio w-end e quello delle persone che l'hanno trascorso con me è stato un w-end globalizzato.
Nous avons parlè en trois langues: italian, english, spanish, French and un po' anche in Tagalog (Lingua filippina) mais poco tambien en Vietnamita!
E mica s'è parlato pour parler...sono usciti argomenti impegnati ...accompagnati da cretinate, of course!

Insomma, il y a etè un mix di conocidos provenienti da international minds!
It has been very interesting in

Les partecipants a questo international meeting han sido 4 guys (hi guyssssssss!!!! we are the winnerrrrrsssss....and tout le monde è Looooooooooooooooooooseeeeeeerrrrrr!!!!!!!!!):

- Un ragazzo francese di origini vietnamite in vacanza a milano ospitato da una ragazza sicula, conosciuta in erasmus in Spagna, e amica di una ragazza abruzzese di origini filippine conosciuta in università a milano e di una ragazza biellese, con la sorella trasferitasi in francia, conosciuta anch'essa in università a milano! -

Insomma è stato un w-and di estrema comunione e globalizzazione!!!
E spero si possa replicare!!
Gooooooooo Guuuuyyyyyyyyyyyyssssssssssssssssssssssssssssss
lunedì, marzo 19, 2007
Metereopatia
"Meteoropatia e’ una parola derivata
dal greco meteoros (alta nell’aria) e pathos (malattia) che indica quelle
condizioni patologiche,il cui insorgere viene stimolato dalle variazioni
climatiche.Abitualmente,i sintomi sia fisici che psichici si presentano nel
soggetto prima che si realizzino le variazioni climatiche, hanno un’insorgenza
acuta e si attenuano o cessano con lo scomparire dell’evento atmosferico
scatenante ,oppure con l’insorgenza di un fenomeno metereologico
opposto."

A parte il fatto che la parola pathos non significa soltanto malattia...
Per tutta la settimana scorsa i colonnelli della televisione, quelli con la penna in mano davanti al disegnino dell'italia, ci hanno fracassato le ovaie dicendo che la tempratura sarebbe scesa di 10° e che sarebbe tornato il freddo e la neve e avremmo passeggiato mano nella mano con i pinguini e riprendete sciarpe e cappellini e pigiamoni e magari si può andare ancora a fare due giorni in montagna sugli sci...
Bhè io stamattina sono uscita, vestita a strati, a cipolla, e mò ho caldo.
Gli extraterrestri ci hanno fatto uno scherzetto: hanno spento il sole. Simpatici loro, mica come noi umani! Mò se la ridono, mentre io non posso mettermi gli occhiali tarocchi che ho comprato sabato mattina al costo di 8euro.
E quindi? Allora torna o no questo freddo di cui tanto abbiamo parlato? Che cavolo, altrimenti io seguo il tempo, sto nervosa, sto grigia pure io, dentro.
lunedì, marzo 05, 2007
venerdì, marzo 02, 2007
Dalla famiglia degli Orsidi...
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Il nome in cinese vuol dire "orso-gatto"
Mangia tanto bambù (38 kg di germogli al giorno!!!!!!!!!)
Le sue orecchie si muovono durante la masticazione (embhè??!?!?)
Ha un palmo fornito di un pollice più cinque dita (...uhm...ok...)
E' una specie a rischio (...sigh... -.-)
-wikipedia docet-
Ve la immaginate una Piccoletta che passeggia mano nella mano con un Panda?!?!
Mi sono svegliata con l'idea di cercare le caratteristiche del Panda su wikipedia!
giovedì, marzo 01, 2007
Un pensiero tra tanti
lunedì, febbraio 26, 2007
Summa haec est

lunedì, febbraio 19, 2007
I colori del giorno

Il fatto brutto è che non so abbinare i colori; è davvero frustrante non sapere cosa mettere sulla camicia verde. E' un verde natalizio, il verdone brillante del rametto di vischio che si usa a natale, per intenderci!
Fatto sta che comunque è stressante anche per chi ha la sfiga di telefonarmi mentre cerco di scegliere i vestiti: rendo l'eventuale interlocutore partecipe del mio dilemma amletico fino a quando disperati non si arriva sempre alla stessa conclusione inutile: cambiare camicia! (quando ho un aiuto tento sempre di mettere la camicia verde!)
Quella camicia è ancora lì, in attesa di essere utilizzata.
Ecco, io la metterei con il maglione giallino, di un giallino come questo nella foto, che dite?
Ho anche altri dubbi però:
- maglioncino verde acido
- camicia rosa
- maglioncino verde/marrone (questo per me è proprio difficile)
- maglioncino grigio chiaro chiaro
- maglioncino azzuro
Confido in un vostro aiuto e, soprattutto, aiutatemi a capire con cosa mettere la camicia verde!!!
Buona settimana Loopati!! E sorridete a qualche sconosciuto almeno una volta al giorno!
Fonte foto: www.fuggire.it
mercoledì, febbraio 14, 2007
lunedì, febbraio 12, 2007
A come...

martedì, febbraio 06, 2007
Dall'azzurro al turchese

Sembra che il cielo mi abbia ascoltato stanotte: ha spalmato sul cobalto una mano di bianco. Ma non dà luce questo cielo bianco striato di grigio che fa da sfondo ai palazzoni di città.
Il mio azzurro sconosciuto è andato via. L’ho sfiorato per un istante e mi è piaciuto.
Mi è tornato in mente il verde. Mi ha fatto piangere. Ho pensato di crollare, stavo per farlo, ma il pavimento era troppo freddo e allora mi sono rialzata.
La ruota panoramica del Luna Park fa sempre lo stesso giro. Il paesaggio intorno è sempre uguale. Ma è osservato da tanti occhi diversi durante uno stesso giro. C’è chi nota l’altezza, chi nota il paesaggio nel suo intero, chi nota un albero, chi nota gli uccelli più vicini, chi guarda le persone che rimangono giù dalla giostra con il naso all’insù e salutano. Chissà perché poi. Come gli italiani che applaudono al pilota quando si atterra.
Io chiudo gli occhi quando salgo sulla ruota.
Uso l’immaginazione.
E comincio a volare in un cielo turchese.
domenica, febbraio 04, 2007
C'è chi impiega 3 gg per resuscitare e chi...

lunedì, gennaio 01, 2007
Buon...
2007 Cominciamo l'elenco dei buoni propositi improponibili? Dai... 1. Farmi allungare i capelli 2. Smettere di mordicchiarmi le unghie 3. Comprare un rullino b/n e cominciare ad usare la reflex 4. Mettere una cinta con i jeans che mi scendono 5. Lavarmi di meno le mani 6. Comprare uno specchio nuovo per il bagno (si è frantumato ieri) ......... TOCCA A VOI LOOPATI!!!! |
venerdì, dicembre 22, 2006
Pausa

Pausa per riflettere.
Pausa per scrollarsi via di dosso le cose negative.
Pausa per pensare ai buoni propositi per l'anno nuovo.
Pausa per reidratarsi. - Causa lacrime -
Pausa per ri-cominciare a ridere di cuore.
Pausa per cominciare a ricominciare.
A voi la palla...come sempre chi più ne ha più ne metta!
venerdì, dicembre 15, 2006
Oggi ho letto che...

Sono in fase studio matto e disperatissimo, quindi per ora non ho tempo di pensare a quello che mi succede/non succede. E forse è meglio così perchè qualcuno dice che la componente emozionale influenza l'attenzione e la memoria. Ed ora non me lo posso permettere.
Abbiate fede, tornerò a pettinar le bambole!
giovedì, dicembre 07, 2006
Little Hyenas
lunedì, novembre 27, 2006
Pillole amare
Flashback&Flashforward
Toccare il fondo per riuscire a risalire! ![]()
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