lunedì, febbraio 26, 2007

Summa haec est


Se non è una pipa cos'è? Magritte ci invita a guardare oltre, a considerare tutto ciò che va oltre la figura. Perchè? perchè la sostanza è ciò che non si vede. E perchè la mappa non è il territorio. Questo vuol dire che ciò che vediamo non è la realtà. Una mappa è l'immagine mentale di una porzione di realtà che ognuno di noi costruisce sulla base delle proprie esperienze, credenze, convinzioni,etc. Ogni mappa è dunque soggettiva.
Ma insomma, qual'è, dunque, la sostanza?
La sostanza è che sento ancora poche emozioni.
Sabato pomeriggio ho pianto, mi sono commossa grazie ad un incontro casuale e spesso evitato. Per mezz'ora mi sono sentita avvolta in un groviglio di emozioni, ho parlato apertamente con due suore volontarie, appena tornare dalla cina -con, inizialmente, l'intenzione di convincermi ad avvicinarmi alla chiesa- Abbiamo chiacchierato del comportamento della chiesta di oggi, dei giovani, dell'omosessualità in generale e della mia in particolare. Hanno ascoltato la mia esperienza e alla fine mi hanno detto: "Grazie, perchè con le cose che hai detto e con i tuoi modi di dirle ci ha lasciato qualcosa che non avremmo mai immaginato potessimo trovare in questo breve incontro."
Poi mi hanno fatto pucciare le dita nell'acqua santa e hanno benedetto me, la mia famiglia e la mia compagna (che ora si starà toccando sicuro la tetta sinistra...ma vabè....)
Quando la sostanza non si vede, a volte è meglio palesarla.
Per far capire il senso.

lunedì, febbraio 19, 2007

I colori del giorno

Ho un problema. Ci son certe mattine che mi sveglio e c'è il sole e automaticamente mi vien voglia di vestirmi un po' colarata.
Il fatto brutto è che non so abbinare i colori; è davvero frustrante non sapere cosa mettere sulla camicia verde. E' un verde natalizio, il verdone brillante del rametto di vischio che si usa a natale, per intenderci!

Fatto sta che comunque è stressante anche per chi ha la sfiga di telefonarmi mentre cerco di scegliere i vestiti: rendo l'eventuale interlocutore partecipe del mio dilemma amletico fino a quando disperati non si arriva sempre alla stessa conclusione inutile: cambiare camicia! (quando ho un aiuto tento sempre di mettere la camicia verde!)
Quella camicia è ancora lì, in attesa di essere utilizzata.
Ecco, io la metterei con il maglione giallino, di un giallino come questo nella foto, che dite?
Ho anche altri dubbi però:
- maglioncino verde acido
- camicia rosa
- maglioncino verde/marrone (questo per me è proprio difficile)
- maglioncino grigio chiaro chiaro
- maglioncino azzuro

Confido in un vostro aiuto e, soprattutto, aiutatemi a capire con cosa mettere la camicia verde!!!

Buona settimana Loopati!! E sorridete a qualche sconosciuto almeno una volta al giorno!

Fonte foto: www.fuggire.it

mercoledì, febbraio 14, 2007

Goodbye Lolo...


Continuerò
a regalarti
torte.

lunedì, febbraio 12, 2007

A come...


Faccio fatica a regalare la "carta amica" a qualcuno. Ed anche quando lo faccio non lo dico subito, non lo faccio notare; è come se facessi fare un periodo di prova, anzi, un provino.
Nell'ultimo mese, però, ho trovato una persona che mi è stata accanto come farebbe la mia migliore amica -se ci fosse ancora, se quella sera non fosse rimasta a casa a vedere il film-.
Anyway, la suddetta persona mi è stata accanto facendomi ridere, distrarre. Spesso rimanevamo in silenzio, in macchina, a canticchiare "..eppure...sentire....papapa...." ognuna pensando ai fatti propri, ognuna a guardar la strada. Perlomeno io guardavo la strada, lei spero facesse lo stesso visto che guidava.
Poi un giorno abbiamo fatto una gita romantica sul lago di garda al tramonto. Ma anche in quella occasione ognuna di noi era mentalmente lì con qualcun'altra.
Ci basta farci compagnia.
Ci basta allungare un braccio e sentire che non siamo sole.
Immagine: P.Picasso - Amicizia - 1908

martedì, febbraio 06, 2007

Dall'azzurro al turchese


Un maglione azzurro è ciò che ci vuole in una giornata grigia. Il cotone mi avvolge come fossero braccia forti. Braccia di madre, braccia di padre.
Sembra che il cielo mi abbia ascoltato stanotte: ha spalmato sul cobalto una mano di bianco. Ma non dà luce questo cielo bianco striato di grigio che fa da sfondo ai palazzoni di città.
Il mio azzurro sconosciuto è andato via. L’ho sfiorato per un istante e mi è piaciuto.
Mi è tornato in mente il verde. Mi ha fatto piangere. Ho pensato di crollare, stavo per farlo, ma il pavimento era troppo freddo e allora mi sono rialzata.
La ruota panoramica del Luna Park fa sempre lo stesso giro. Il paesaggio intorno è sempre uguale. Ma è osservato da tanti occhi diversi durante uno stesso giro. C’è chi nota l’altezza, chi nota il paesaggio nel suo intero, chi nota un albero, chi nota gli uccelli più vicini, chi guarda le persone che rimangono giù dalla giostra con il naso all’insù e salutano. Chissà perché poi. Come gli italiani che applaudono al pilota quando si atterra.
Io chiudo gli occhi quando salgo sulla ruota.
Uso l’immaginazione.
E comincio a volare in un cielo turchese.

domenica, febbraio 04, 2007

C'è chi impiega 3 gg per resuscitare e chi...


..E chi impiega più di un mese per aggiornare il blog!! Looooooooopatiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Lo dicevo che sarei tornata!!!
Cominciamo col fare tre importanti premesse:
1. Non aspettatevi che vi racconti tutto il mese
2. C'è da decidere tutti insieme quale sarà il nuovo giorno dedicato all'aggiornamento del blog...proponete e la maggioranza vincerà!
3. Ricordate di firmarvi nei commenti perchè sto dando la caccia a sto scemo che mi lascia commenti inutili.
Punto.
E' stato mese lungo, stancante, stressante, ma stimolante.
Mettendo da parte le notizie riguardanti i miei studi...rimane ben poco... ma quel poco ha una qualità eccellente dal punto di vista delle emozioni, delle sensazioni, dei pensieri.
Quando sono concentrata totalmente nello studio smetto di guardarmi intorno. Smetto di ascoltare i rumori e di osservare le figure: le confondo con lo sfondo, non le punteggio e, dunque, non le semplifico. Semplificare la realtà è ciò che facciamo quando osserviamo. Anche quando scriviamo punteggiamo il testo. E punteggiamo per connotare meglio. Per capire il senso.
Ho voglia di ricominciare ad emozionarmi. Ho voglia di ridere. Ho voglia di sfuggire alla semplicità. Ho voglia di ritrovarmi in situazioni imbarazzanti. Ho voglia di avere le mani sudate per l'agitazione. Ho voglia di ubriacarmi e cantare e piangere di gioia. Ho voglia di evitare gli sguardi e camminare lentamente ed ascoltare se un motore si accende. Ho voglia di colorare di giallo i pesciolini rossi di tutti gli acquari del mondo.
Ho voglia -per ora- di perdermi nell'azzurro sconosciuto.
Ho voglia di tornare a giocare in strada, stando attenta alle macchine che passano.