lunedì, novembre 27, 2006

Pillole amare


Le pillole amare sono quelle che fanno effetto più velocemente.

Dovremmo imparare a prenderle senza lamentarci.

Dovrei imparare a regalarle senza troppi rimorsi.

Quasi con cattiveria. Visto che quando addolcisco la pillola si lamentano.

E allora vaffanculo.

Flashback&Flashforward

Toccare il fondo per riuscire a risalire!


Una mia cara amica direbbe che questa frase suona pateticamentenoiosamentelesbicamentescontata. Ma in verità l'ha detta lei - ieri davanti ad un thè caldo in un bar vicino la stazione centrale di milano - Era rivolta a me: in una settimana sono scesa dalle nuvole, ho esplorando il fondo del mare e trovando solo relitti ho deciso che devo risalire su fino all'ultimo gradino della scala. Dove posso sentirmi più alta. E cambiare prospettiva. E rispolverare i miei obiettivi. Focalizzare tutte le mie energie sul loro raggiungimento. E poi chi mi ama mi segua: guarderò indietro solo per vedere chi ci sarà e goderne/disperarmene -a seconda delle facce che vedrò- ; guarderò avanti per osservare solo me stessa proiettata sempre più avanti nel tempo nello spazio nei sogni.
Le lolite la camiera bionda l'ultimo dei romantici la barista la pioggia la birra gli aperitivi gli arrivi le coverband i pass la cannuccia nell'occhio le domande ripetute per fingere -"imparare a barare per sembrare più vero"- l'accredito stampa i balli scoordinati le multe il ciclo in anticipo i balli a corpi stretti i soprannomi le identità gli addii i soldi mancanti le mani il sugo della mamma -Grazie mamma-.
Questa è una sintesi del w-end appena trascorso. Facile immaginare le cause e le conseguenze.
Voglio essere egoista voglio essere cinica voglio essere tutto ciò che non sono. Per un po'. Provare ad essere in un altro modo e capire cosa sbaglio quando sono me stessa. Voglio scegliere la mia identità. Un'altra mia amica ha detto di avere più soprannomi che identità.
Amo fare colazione in casa nella penombra dei mattini grigi milanesi. Il profumo del caffè mi ricorda mio padre: metto la moka sul fornello e scappo nell'altra stanza fino a quando non sento il borbottio dolce del caffè che bevo assolutamente amaro. Le poche volte che lo vedo lo abbraccio e faccio finta. A Natale gli dico Ti voglio bene. Il caffè lo gusto. Lentamente. Nero. Caldo. Ad occhi chiusi quando posso. Lui lo beve tutto d'un sorso. Zuccherato. Un po' macchiato.
Tra un po' bisognerà stilare l'elenco dei buoni propositi per il nuovo anno. Ne ho già più di un paio.
-Dimenticare per non tradire-
Oggi piove. Domani decido io.

Io ho più identità che soprannomi e per questo voglio sfruttare la possibilità di scegliere quale identità indossare: ogni mattina diventerò tutto ciò che farà più pan-dan con il colore delle mie calze.

Buona settimana a tutti quelli nel loop!


Immagine: Ladders to Heaven - Alfredo De Stèfano
Photography. Limited Edition (10). Signed and Numbered. Year: 1999


martedì, novembre 21, 2006

Doppio Sogno


Nella notte ho accoltellato un uomo che voleva uccidere la mia morosa! E' uscito il Rambo nascosto in me ed ho afferrato il coltello dalla lama, l'ho tolto di mano al potenziale assassino ed ho affondato il colpo in mezzo alle sue scapole e poi per essere sicura di ucciderlo ho lasciato che la lama insanguinata scorresse su verso il collo.
La mia donna mi ha abbracciata ed ha fasciato la mia mano insanguinata.
Ho sognato di svegliarmi un po' affannata e di trovare il piumone a terra: mi sono alzata, l' ho rimesso sul letto ed ho continuato a dormire.

A volte non si distingue il sogno dalla realtà - la bugia dalla verità - la cattiveria dalla bontà - la rabbia dalla tranquillità - l'ironia dal sarcasmo - .
O semplicemente, a volte, si vive dentro un doppio sogno.

"Imparare a barare e sembrare più vero
Due miserie in un corpo solo" (Afterhours - Il sangue di giuda)

Immagine: Kandisky - Piccolo sogno in rosso

mercoledì, novembre 15, 2006

Giura!

Mi hanno detto: "Giura!"


Ho risposto: "No, non giuro!"


Mi hanno chiesto: "Perchè?"


Ho risposto: "Perchè i giuramenti li rispetto!"


Immagine: "One night with Vermeer"
Acrylics on canvas,
60 x 90cm, 2005

lunedì, novembre 13, 2006

LiberaMente Io


Da due settimane non aggiorno questo spazio ed ho ricevuto alcune lamentele -non troppe, visto che non è un blog eccessivamente letto- e allora mi son detta: ok, ora cerco di fare una super sintesi degli ultimi giorni, evitando i particolari evidenti e concentrandomi su quelli meno tangibili agli occhi e meno visibili al tatto.
Dunque, nella prima settimana, quella dal 1Nov. al 5Nov., l'unico particolare un minimo interessante è stato il mio ritorno a casa dei miei genitori in abruzzo: una toccata e fuga per fare rifornimento di coccole e sguardi rassicuranti.
Da Lun.6 a Dom.12 (ieri) mi son successe cose talvolta bizzarre talvolta ironiche un po' inconsuete ma anche alcune pericolose ed altre senza aggettivo.
E' stata settimana di lauree (non la mia) - colgo l occasione per rinnovare le congratulazioni ai neo laureati - e ,di conseguenza ,settimana di festeggiamenti spumanti baci risate e giramenti di testa.
giovedi: Super festeggiamento. Festa in un ex centro sociale -anche se secondo me non è molto "ex"-. Facilmente immaginabile -per chi non c'era- le scene di persone barcollanti e tutti amici -solo in quella specifica occasione e con quel specifico liquido in corpo-. L'inizio della festa è stato per me illuminante: una ragazzina tutto trucco e senza cervello fa il suo debutto in società "aggredendomi" dicendo: "Ciao, scusa posso conoscerti?? Non sono lesbica ma voglio conoscerti!" (non sto qui a ripetere per l ennessima volta tutto ciò che ha detto) Cmq, dopo questo incontro ho capito cosa avrei dovuto fare in quella serata: Ubriacarmi moderatamente ma abbastanza da sopportare altre eventuali scene pseudo-assurde come quella iniziale.
Da lì ricordo i balli scoordinati, le camminate barcollanti -le mie e quelle degli altri- le risate immotivate, i bicchieri,i chupiti,i complimenti -fatti e ricevuti- e il bagno.
Poi la notte-mattina a far da crocerossina (la rima non è voluta). Il giorno dopo il mal di testa, la bocca pastosa, lo stomaco capovolto, i movimenti lenti e circoscritti, le telefonate per accertarsi che tutti fossero tornati a casa sani e salvi, il lavoro, i tentativi di mettere insieme i pezzi di ricordi essenzialmente sfocati della notte brava trascorsa. Ovviamente non è mancata la promessa tipica del post-sbronza fatta tra sè e sè davanti lo specchio fissando le occhiaie mostruose: "Mai più, non mi ubriaco mai più". Chi di voi non si è mai fatto questa promessa, per poi riubriacarsi ancora?!
Poi sabato ancora un festeggiamento, ma per fortuna nessuna camminata barcollante. Poi Tra le strade di milano sperando che passassero gli autobus. Poi la camminata. Il rumore dei tacchi -non i miei- I pensieri che viaggiano. Le vocine nella testa. I pensieri distolti. Gli sguardi. Le mani fredde -e quelle calde-.
E per ultimo: "Questa cosa la gestisco io!" -non sono io che lo dico-

LiberaMente Io. Nei miei pensieri. Nei miei sguardi. C'è tutto ciò che non dico.

Buona Settimana a tutti!
A chi Lavora con l'influenza
A chi vuol fare il cinema
A chi non vuole abbandonare il rullino e la camera oscura
A chi gira per colloqui
A chi abbraccia il fornetto Severino
A chi il colloquio l'ha fatto e ora mangia crostate
A chi fa mille cose e trova il tempo per leggere il mio blog (questa persona secondo me non capirà mai che mi riferisco a lei ma non trovo nessuna frase specifica)
E infine, buona settimana a ME!

L'immagine è di René Magritte