sabato, novembre 10, 2007

Prendiamo baracche e burattini...

Ebbene sì, cari Loopati, è tempo di cambiare. Si comincia dalla casa: presto trasferirò questo blog su un'altra piattaforma, ma non ho ancora deciso se trascinarmi dietro anche il contenuto scritto in questo anno e poco più di vita, oppure ricominciare tutta da zero. voi cosa dite? Cancelliamo tutti i vecchi post e ricominciamo da capo? Un nuovo libro insomma. Vorrei il vostro aiuto nel prendere questa decisione.
Ovviamente, l'indirizzo di questa nuova "casetta" verrà diffuso in modo parsimonioso e selettivo. O forse lo pubblicherò qui, anche su questa cosa sono dubbiosa: dare o non dare a tutti la possibilità di sapere cosa combino nella vita?! chissà se sono diplomatica! Forse no, ma vedremo.
Il trasloco avverrà, penso, dopo il 15 Nov. Data che segnerà la fine della mia vita fino a quel momento. Tutto ciò che è successo da maggio/giugno 2005 fino al 15novembre 2007 (escluso, forse. Devo decidere anche questo) sarà catalogato e conservato ermeticamente nell'angolo più sperduto della mia mente, in modo da dimenticarmi anche che ci sia.
Ma voglio anche dirvi il perchè di questo trasloco, cari i miei loopati! Il perchè è il seguente: sapete tutti che le palle della vostra amica girano spesso e facilmente, un po per gioco un po per davvero; alcune volte girano più lentamente, ma cmq continuano a girare. Ebbene, finchè girano non c'è da preoccuparsi (can che abbaia non morde), ma quando si fermano, cari Loopati, quando le palle della vostra amica si fermano, dovete corrucciare la fronte e pensare velocemente in quale direzione scappare.
Perchè se le mie palle si fermano, significa che si sono spaccate. E quando si spacca qualcosa, il meccanismo salta. E con il meccanismo salta anche tutto il sistema.
E non c'è più tempo di recuperare.

giovedì, novembre 08, 2007

La Teoria dell'azione

Vi sarà di certo capitato di osservare il comportamento di una persona e pensare: "Ma perchè fa questo?".
Già, perchè le persone -noi- fanno ciò che fanno, sapendolo di fare -si spera-?
Trovo interessante, a questo proposito, esporvi brevemente come, secondo D.A.Norman*, a livello psicologico, l'individuo agisca. Egli individua sette stadi principali, suddivisi in Stati dell'esecuzione e Stadi della valutazione, mentre al di sopra delle due suddivisioni c'è l'individuazione dello scopo (primo stadio):
2- intenzione di agire (questo staido è uno stato mentale)
3- specificazione dell'azione
4- esecuzione dell'azione
°°°AMBIENTE°°°
5- percezione dello stato del mondo
6- interpretazione della percezione
7- valutazione

In generale, gli stadi dell'esecuzione (2,3,4) consistono nel far qualcosa; quello della valutazione (5,6,7) è caratterizzato dal confronto tra ciò che è effettivamente avvenuto nell'ambiente dopo la nostra azione e ciò che si voleva accadesse. Per verificare gli effetti dell'azione bisogna partire dalla percezione del mondo, la quale deve essere interpretata secondo le nostre aspettative e poi confrontata con l'intenzione e lo scopo.



A volte ci dimentichiamo che dopo l'esecuzione dell'azione ci sarebbero altri tre stadi importanti. E ci si dimentica, anche, di considerare l'ambiente.



*Vi consiglio un bel libro per cominciare a conoscere questo studioso: "La caffettiera del masochista"

lunedì, novembre 05, 2007

Votate il cane che beve!

Loopati!!!! Abbiamo bisogno di voi!

Il fatto è questo: una mia amica è arrivata tra i finalisti della maratona fotografica indetta dalla Fnac. A milano è tra le 30 migliori foto su 250 in concorso!!!
Ed ora, la suddetta amica ha bisogno di voti!!!! La sua foto è quella del cane che beve!! (bellissima, secondo me!)

Per votare: http://www.fnac.it/images/miniSites/maratona07voto/milano/index.html
Cercate la fotina della nostra amica e poi cliccate su Vota questa foto! C'è da mandare una email, è questione di un minuto, ok??

Forza loopati!! Mettete la manina sul mouse!...che se poi la nostra amica vince ci facciamo offrire pure un caffè! ;)

domenica, novembre 04, 2007

Pensieri sotto la doccia



Una doccia per togliere via l'odore di una notte.

Una doccia per confondere le lacrime.

Una doccia per rinfrescare i pensieri.

Una doccia per rilassare i muscoli.

Una doccia per scansare una donna e far posto all'uomo.



Immagine: "La doccia", 2007 -tecnica mista su tela 100x100cm- Samuele Santi (www.santisamuele.com)

martedì, ottobre 30, 2007

Metrò & Emozioni


E' strano, disarmante, è quasi inquietante come una canzone ti possa trascinare in balia di un'emozione che fino a quel momento avevi volontariamente ignorato.
Camminavo in metropolitana con le cuffie nelle orecchie, il lettore mp3 impostato sulla funzione random. Ad un certo punto è partita una canzone, una di quelle scaricate tra cento altre e mai sentite, una di quelle che, però, ti viene spontaneo ascoltarne le parole. E l'ho fatto.
E sono stata come schiaffeggiata da quella malededda emozione, la tristezza, che ho con tanto impegno nascosto e ignorato da quando è finita la storia per la quale più ho combattuto e più ho donato me stessa in vita mia fino ad ora.
Ho pianto, in silenzio, intimamente.
Anche se camminavo tra la gente in metropolitana.
Ho ricordato ciò che avevo voluto dimenticare.
Ho pensato ciò che evitavo di pensare.
Alcuni versi della canzone
incriminata:


"Pensami una volta ancora ci sarò
pensami una volta ancora io sarò

È l'amore che ti cambia dentro
l'amore quello che ti lascia il segno tu sei ancora nei pensieri miei e rido e piango incontrollabilmente pensando a quello che sarà senza
te
" - (I.Grandi - Pensami)


domenica, ottobre 07, 2007

C'era una volta il West


Chiedo venia per la latitanza, tornerò. E' solo un periodo di nuovi ritmi, nuove cose, nuovi impegni. E nuovo tipo di stanchezza. Appena mi abituo ricomincerò a fare pensieri elaborati e ve li esporrò!
Intanto voi cercatemi, chi mi trova avrà una ricompensa!

lunedì, settembre 24, 2007

La forza della mente e quella del bricolage

Considero utile ripetersi mentalmente, a volte, le parole che si sono dette; rivedere -mentalmente- gli sguardi ricevuti in passato. Rivivere in un flashback mentale le situazioni e le correlate emozioni.
La memoria a volte inganna, altre volte chiarisce le idee.
Ci sono ricordi che vorrei dimenticare perchè sono la fonte -o la causa- di alcuni aspetti del mio carattere di cui farei volentieri a meno. O forse no. Dipende dai casi.
Durante l'estate appena trascorsa ho messo da parte quel mio cinismo che per molto tempo mi aveva indotta a vivere situazioni in modo apparentamente superficiale.
Poi, una decina di gg fa, una persona che mi conosce bene -grazie ad un feeling mentale che ci unisce- mi ha chiesto: Ma dov'è finito quel tuo pizzico di cinismo che non ti faceva mai cadere?!
Ho risposto: non lo so.
E mentre pronunciavo queste tre parole, quasi automaticamente ho innalzato di fronte a me, tra me e gli altri, una barriera di cinismo.
E il cinismo mi ha guidata per un po' di gg.
Oggi mi sono accorta che il cinismo non so più gestirlo. Chissà perchè poi...
Forse dipende dalla persona con la quale bisogna interagire: ci son quelle di cui non te ne frega niente -o poco più- e quelle, invece, che ormai hanno toccato quella parte di te definibile come punto-di-non-ritorno. e quindi ora stanno lì, radicate in te, nei pensieri, nella tua memoria. E in quest'ultimo caso il cinismo non ha chances. non serve a niente. Non porta a niente. Anzi, porta a cosa sbagliate: non fa dire, non fa fare. E tutto crolla, inesorabilmente, come crollerà domani il muro della mia cucina; ma quello, poi, il muratore me lo ricostruisce. E cos'è che usa per farlo? I materiali sono: mattoni, cemento e l'intonaco per rivestire la muratura e per proteggerla.
Ora, se un rapporto consistente come un muro crollasse, si potrebbe provare a ricostruirlo usando lo stesso metodo:
mattoni = ricordi, parole, sguardi, gesti, sorrisi
cemento = sentimento in questione
intonaco = voglia di non perdersi

"Se compro due spatole per mettere il cemento tra i mattoni e per stendere poi l'intonaco, lo costruisci un altro muro insieme a me?"


Che dite, qualcuno accetterà la mia proposta?

Speriamo. Poi lo coloriamo anche.

domenica, settembre 23, 2007

E' tempo di...



Ripulire il pensiero.



martedì, settembre 18, 2007

Mi sei venuta in mente tu...

Ascoltavo l'ultimo cd di Cristina Donà e, per ultima, è partita una canzone intitolata Conosci; il ritornello mi ha fatto pensare a te, quindi te lo dedico...A Te, C., che "nonostante tutto"...


Conosci i miei occhi quando guardano
verso di te,i giorni normali senza un gesto da ricordare.

Conosci i colori e la
parte più scura di me difficile da raccontare.

Conosci i miei occhi quando
guardano lontano da te,i particolari delle mani che non so curare

Conosci i ricordi e la parte più scura di me difficile da raccontare.



lunedì, settembre 17, 2007

Dear "Daddy"...

A volte la lontananza uccide i ricordi che accartocciati rimangono lì in un angolo della memoria.
Poi un giorno una vita si spegne e quegli stessi ricordi tornano a vivere.
Paradossalmente.
Perdonami, ma ancora una volta dovrò essere lontana.
Dear "daddy", I'll miss you.

venerdì, settembre 14, 2007

Citazione che passione!

Non capita spesso che io soffra di insonnia, ma quando l'evento accade mi concedo l'innocua distrazione delle piroette mentali.
Essendo ormai arrivata alla terza notte in cui mi giro i pollici nel letto canticchiando svogliatamente ritornelli e filastrocche, con l'inutile speranza di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, sono inceppata nel ricordo di un passo di un libricino intitolato Neve e scritto da Maxence Fermine:
Ci sono due specie di
persone.

Ci sono quelli che vivono, giocano
e muoiono.

E ci sono quelli che si tengono in
equilibrio sul crinale della vita.

Ci sono gli attori.
E ci sono i funamboli.


Quando lessi questo libro, dietro consiglio di una sconosciuta, decisi che da quel momento in poi avrei fatto di me una funambola.
E fu così che sono diventata colei la quale, pur rischiando di cadere e farsi male, ama eplicitare i sentimenti che animano le sue azioni, i suoi sguardi e le sue parole. Quelle dette e quelle non dette.

lunedì, settembre 10, 2007

La creatività mattutina


Questa mattina mi sono svegliata con la gola che andava a fuoco; colpa delle sigarette che negli ultimi 4 gg sono tristemente aumentate. Ma si sa che vado a periodi con il fumo. E questo è uno di quei periodi in cui mi vien voglia dalla mattina.
Comunque sia, mi sono alzata dal letto, ho fatto pipì, ho fatto il caffè, ho preparato metodicamente il mio angolo di tavolo per la colazione e mi sono messa ad aspettare che le fette di pane morbido tostassero a puntino (Vi spiegherò in un apposito post in cosa consiste la mia colazione).
E aspetta aspetta… mi sono messa a pensare! - Pratica per me inevitabile in quel momento mattutino - .
Ed ho pensato all’insana necessità di definire nominalmente i rapporti; etichettare, insomma.
La teoria da me formulata durante l’intera durata della colazione - e anche oltre – è scaturita dal considerare quante volte ho visto persone relazionarsi armoniosamente, finché la perversa necessità di definizioni prese dal vocabolario non sopraggiunge a far formulare, ad una delle due anime coinvolte, la fatidica domanda “Ma io e te cosa siamo?”.
A questo punto, non potendo, ma in realtà non volendo – che sarebbe anche un desiderio lecito -, definire la cosa, il destinatario del quesito si ritira sul cucuzzolo della montagna snocciolando all’altro le più assurde spiegazioni che vanno dalla legge del kharma alla filosofia Zen.
E il resto è non-storia.
Dopo essermi immaginata brevemente la scenetta che ho descritto usando, ovviamente, personaggi a me molto ma molto noti, ho continuato a riflettere.
Sono andata a fare la doccia e, tra un ritornello e l’altro, riflettevo.
Perché? Perché si sente l’impellente necessità di attribuire un nome a ciò che, in termini generali, due persone fanno o si dicono?
La risposta che mi è venuta in mente a primo acchito è stata “Questione di insicurezza insita nella natura umana nella misura in cui ci sentiamo ontologicamente uomini”.
Bisogno di certezze, quindi.
Ora, essendo noi esseri pensanti, possiamo per un attimo ragionare su una questione: se io e te siamo legati in un rapporto che, se pur indefinito, ci dà qualcosa che fondamentalmente ci fa star bene; se io e te, se pur persone che si proclamano – magari orgogliosamente – single, ci sentiamo come legate in una relazione esclusiva; se io e te, se pur maledicendo entrambi quel giorno, ci siamo ritrovati per caso dopo anni di educata indifferenza reciproca e per altre volte ci siamo allontanati rimanendo, comunque, immobili nello stesso punto aspettando che l’altro tornasse indietro; se io e te pensiamo di aver trovato la persona potenzialmente perfetta con la quale poter, perlomeno, tentare di pensare di realizzare anche solo una piccola parte dei progetti inerenti alla vita privata; se io e te abbiamo condiviso anche i momenti del quotidiano dedicati ai bisogno fisiologici meno entusiasmanti, eppur abbiamo riso; se io e te abbiamo perso ore ed ore di sonno – e qualche etto magari – rimanendo, comunque, carichi di entusiasmo cantando per casa magari la nostra canzone; se io e te non siamo interessati a nessun altro ci giri intorno, se pur di variegata specie e qualità; se io e te, insomma, siamo io e te nella nostra specificità di coppia intesa come l’insieme di due entità e, nel nostro essere ufficiosamente coppia, ci sentiamo semplicemente bene e solo a tratti confusi, allora mi chiedo “Perché etichettarci?”, “Perché dover trovare una parola che faccia capire agli altri ciò che noi sentiamo di essere?”.

Alla fine di questo ragionamento, tutta impettita e soddisfatta di me, mi è venuta in mente un’ulteriore domanda che riporta inevitabilmente alla prima: “E se ci etichettassimo non per far capire agli altri, ma per far capire a noi stessi?”

Quindi: bisogno di certezze, appunto.

E la certezza, allora, non possiamo magari trovarla in ciò che, se pur indefinito, ci ritroviamo a voler essere in modo visibile e tangibile, palpabile e anche sensibile a quel muscolo nel petto?
O pensiamo che soltanto una parola, o tante parole sintatticamente organizzate, possano darci la certezza di cui abbiamo bisogno?

Ovviamente, ad ogni “se io e te” dovete mentalmente premettere un PUTA CASO.

Buona settimana, cari loopati!

giovedì, settembre 06, 2007

Avete mai visto il film "Se mi lasci ti cancello" (titolo originale: Eternal sunshine of the spotless mind) ?

Ho riavviato il sistema per tre volte.
Per tre volte è apparsa la schermata blu.
L'unica cosa che rimane da fare è formattare.
E formatto senza fare il backup.

sabato, settembre 01, 2007

Post-it


Devo anche ricordarmi di avere un po' di paura.
Per evitare di star male.

domenica, agosto 26, 2007

At home away from home


Non ricordo chi diceva "At home away from home"; ricordo solo di aver sentito in tv o in radio qualcuno che diceva "at home away from home, come dicevano i...". Forse i cercatori d'oro. O forse non lo diceva nessuno, ma non penso.
Fatto sta che sono tornata a Milano dopo 40 gg circa trascorsi a casa dei miei, nella mia casa effettivamente. Ma sarà che non ho più la mia camera, sarà che ogni sera ho dovuto aprire il divano letto e sarà anche che ogni mattina dovevo richiuderlo...bhè non mi sentivo granchè a casa. Paradossalmente mi sento a casa solo ora, lontana da quella casa in cui sono cresciuta, appunto. Che poi il mio mini-bilocale fa la sua sporca figura e gli sono tanto tanto ma tanto affezionata e ormai tutte le mie cose son qui. Non oso immaginare ad un eventuale trasloco.
Dunque, ovviamente ho trovato Milano ancora in ferie: non si comprano sigarette, non si compra pane fresco, non si può portare la t-shirt macchiata d'olio in lavanderia, etc.: tutto rimandato al 27 agosto o, nel peggiore dei casi, al 3 Settembre (Il Tabacchi sotto casa mia, ad esempio!Argh!).
Ho preso il treno Venerdi alle 6.58 a.m.; il viaggi è stato tranquillo, anche troppo forse. Nel tirare su il trolley ho sentito l'anca fare crac ; non so bene cosa sia successo, ma so per certo che qualcosa è successo perchè ancora ora mi fa male e quando cammino zoppico lievemente.
Sul treno, comunque, c'era un signore molto posato che ha parlato solo per dire: "Non c'è nessuno al mare"; io sorridendogli pensavo: "Ci credo, sono le 7 e tra un po viene giù un acquazzone...", ma sorridevo.
Dopo un'oretta è salito un ragazzo. Era alto, bell'aspetto, camicia a righe con maniche arrotolate fino al gomito, bermuda a quadri, occhialini, abbronzato: un aspetto da bravo ragazzo. Tanto bravo che ha aperto lo scompartimento, si è catapultato dentro senza dire nè buongiorno nè permesso, ha sistemato il suo borsone e si è messo a dormire. Quando il treno è entrato nella stazione di Milano lui ancora dormiva.
Comunque, meglio loro che i cani o i bambini che solitamente mi accompagnano nei viaggi!


Io per passare il tempo ho letto, ho guardato il mare, ho guardato le mani dei passeggeri e, infine, ho guardato me stessa riflessa nel finestrino.



martedì, agosto 21, 2007

Un'altra aria sulla pelle

Poco meno di un'ora fa sono uscita per comprare le sigarette e il pane morbido della Mulino Bianco: scendendo le scale ho fatto un minuto di training autogeno per prepararmi alla botta d'afa che immaginavo mi avrebbe avvolta appena messo piedi in strada. Invece, con mia grande felicità, ho sentito un raggio di sole accecarmi e un soffio di vento tiepido accarezzarmi il viso. Ho sorriso e tutta baldanzosa sono arrivata alla macchina; apro lo sportello e... grazie a dio avevo fatto poco prima training autogeno! Non mi sono persa d'animo: ho abbassato i finestrini pensando: "Bhè, pretendevo troppo..." , ho acceso l'autoradio e ho messo in moto.
Sono arrivata nella piazza del mio piccolo paese provincialotto e da me odiato sin dai primi anni dell'adoloscenza -quando tutte le ragazze continuavano a frequentare la scuola di danza mentre io continuavo a correre dietro a palline gialle sui campi da tennis- : ho trovato subito parcheggio -è piccolo il paese, ma ogni persona ha tipo 4 macchine e vengono tutte usate quasi contemporaneamente-; i vecchietti sono stranamente rimasti a parlar tra di loro senza considerare il passaggio di quella-che-ormai-è-diventata-milanese-e-qua-non-torna-più; il bancomat non mi ha sputato veleno ma soldi -mi è uscita anche una lacrimuccia per l'emozione-, il tabaccaio non mi ha salutato dicendo: "Qualche volta si fa vedere eh signorina?!" ma solo borbottando: "'Ngiorno signorì" ... "Ciao signorì"; il supermercato era vuoto niente fila niente saluti tra un corridoio e l'altro, niente.
Come se fossi invisibile.
L'aria tiepida persiste timidamente.
E' finita l'estate ed io comincio le mie vacanze.

venerdì, agosto 17, 2007

Pensierino



Sprofondo nella vitareale


Godo della realtàvitale




"Vi sono esseri del mondo di fuori ingannati dalle illusioni di una vita in continuo moto. Volteggiano con la vita e contribuiscono alla sua irrealtà. Noi che siamo immobili vediamo e comprendiamo".
(O.Wilde)

domenica, agosto 12, 2007

Proverbio siculo



U surici ci dissi a nuci:

"Dammi tumpu ca ti perciu!"

sabato, agosto 11, 2007

Viaggiando con Sartre nella borsa

"Pensò d'un tratto con una specie di orgoglio che in nessun luogo c'era più posto per lei. -Gli uomini normali credono ancora ch'io sia dei loro. Ma non potrei restare neppure un'ora in mezzo ad essi. Ho bisogno di vivere là, dall'altra parte di questo muro. Ma là, non sanno che farsene di me-". (Tratto da: Il Muro - Jean-Paul Sartre, 1939)



Voglio peccare di presunzione: tra me e gli altri c'è un muro che mi protegge dalla loro inconsistente normalità.
Passo dall'altra parte di questo muro quando qualcuno si accorge di me, ma spesso torno indietro sola.

Foto: A.J. looking over Ivy-Covered wall - Rodney Smith, 1994





giovedì, agosto 02, 2007

L'incertezza di una fiamma

E' bastata una goccia per spegnere il fuoco.
E il fumo negli occhi mi fa male.
Non era piccolo il fuoco, era poco il coraggio.
Non era poca la passione, era poco il coraggio.
Non era finito l'entusiasmo, era poco il coraggio.
Mi fa male avere tanto coraggio, ma vedere che non basta per due.

Ora lascio la ruota ferma, tra un po' le darò un colpo per farla girare ancora.
Mentre sto ferma cercherò di trovare il buono nel marcio. Forse una fiamma tra il carbone ancora caldo.




giovedì, luglio 26, 2007

Happy Birthday!


Oggi "i miei pensieri" compiono un anno di vita!
Tanti auguri bloghino bello...stai crescendo forte e sicuro di te!
Ti voglio bene,
la tua mammapathos :°)

mercoledì, luglio 25, 2007

Botanica - Lezione #1



TECNICAMENTE: La Nelumbo nucifera (Gaertn.) è una specie rustica originaria dell'Asia e dell'Australia, nota volgarmente col nome di Fior di loto asiatico. È una pianta acquatica a crescita rapidissima, tipica di stagni e invasi con acque stagnanti o quasi prive di corrente, profondi 5-50 cm ed oltre.


Questa specie ha foglie di colore verde-glauco, peltate, di aspetto ceroso, grandi fino a 60 cm di diametro, che emergono per oltre 1 m dal pelo dell'acqua, con un lungo peduncolo che supera in lunghezza il picciolo, i fiori di grandi dimensioni oltre 20 cm di diametro, sono colorati di rosa con un tipico profumo d’anice, con frutti molto ornamentali.
Le foglie del Fior di loto hanno una struttura superficiale particolare che le rende estremamente
idrofobiche e le mantiene costantemente pulite. Tale proprietà, che con la nanotecnologia si cerca di riprodurre per altri materiali quali tessuti e vernici, è chiamata effetto loto. (Si ringrazia Wikipedia ovviamente, anche per l'immagine).


IDEALMENTE: Presso gli Orientali il Loto è espressione della perfezione, della purezza del sole, del cielo, della creazione, del passato, del presente e del futuro, ovvero, in una parola sola della vita stessa e di tutte le virtù ad essa, direttamente o indirettamente, riferibili. Per questo è considerato un fiore sacro, il fiore degli Dei. I Buddisti indiani rappresentano il seggio di Budda come forma allargata del fiore di loto. Nella Grecia antica era il simbolo della bellezza e dell'eloquenza.
Oggigiorno, il dono del fiore di Loto è un gesto per dichiarare grande ammirazione.
(Fonte: non me la ricordo più ....)



Ebbene, looppati...probabilmente vi farà strano leggere di fiori in questo spazio virtuale pieno di pensieri scritti in forma psichedelica. Così come mi nascono nella testa d'altronde.
Che dire, mi hanno più o meno paragonata ad un fiore di loto: bisogna prenderlo con due mani afficnhè non si rompa, mi hanno spiegato.

Questo mi porta ad una conclusione che rimanda anche ad un post che ho scritto mesi fa: in quel post volevo solo che qualcuno aprisse la porta.
Non mi accorgevo che in molti l'hanno aperta, ma in pochi, pochissimi, sono riusciti ad entrare.

E chi entra, pensa a me come ad un fiore di loto.

sabato, luglio 21, 2007

Il mondo in una stanza




48 ore.



"tra dito e dito un filo si intreccia"




Immagine: "Blue for two" - Hèctor Cardenas Aceves

mercoledì, luglio 04, 2007

Turn on the brain (insomma, riaccendere il cervello)

A grande richiestaaaaaaa... riattivo il cervello riempio il bicchiere e dò
fiato alle trombe!!!

Tanto per cominciare vi illustro la mia situazione attuale con un pezzo
blues all'italiana:



[...] Sì lo so che gira gira la ruota
che il bicchiere si svuota
che l'amore non dura
che ti trovi la sera con gli amici di sempre a fare a gara a chi si sente più solo
ma io in fondo vivo vivo vivo sono vivo
non sarò certo un santo
ma nemmeno un estinto
e adesso voglio parlare
voglio farvi divertire
proprio mi fa morire [...]

Tratto da: Senza neanche una lira - F.Orselli


Una grigliata Urban style ha prodotto abbastanza fumo da annebbiarmi il cervello e farmi ricominciare a sproloquiare formulando teorie sui rapporti uomo-donna donna-donna uomo-vita vita-donna. Insomma, di tutto un po'.



Simmetria intesa come un dare/avere dunque.

Nell'eccitante situazione di un rapporto occasionale tale dicotomia si capovolge: il dare -inteso come Concedersi- si trasforma nel gesto intimamente rivolto esclusivamente a chi nella mia vita non è solo di passaggio ma che anche lontano nel tempo e nello spazio continuerà a far parte di me (un modo prolisso per definire l'amore da una prospettiva alternativa).

Nella concezione di tale teoria, da me formulata sorseggiando del vino ed esposta a chi gustava pezzetti di melone grigliato e a chi rideva confusamente osservando la scena, avrei avuto tanto ma dato poco.

Il mio marchio di qualità è scegliere di dare.

E la qualità è importante.

Tutto il resto è trastullo.

venerdì, giugno 01, 2007

Time Out


lunedì, aprile 23, 2007

Il dilemma dei porcospini



Nell'opera "Parerga e Paralipomena"(pag.396) di A.Schopenhauer si trova scritto:

"Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione."
Ovviamente il nostro bel filosofo utilizzava questa metafora con animo alquanto pessimistico, riferendosi al fatot che tanto più gli individui si avvicinano tanto più si feriscono l'uno con l'altro.
Io, invece, questa metafora la uso per riferirmi al tipo di rapporto che può unire due persone per almeno quattro anni, rimanendo distanti, ma provando calore nel momento in cui si avvicinano.
Per poi allontanarsi di nuovo prima di farsi male.
E così per quattro anni e forse per altro ancora.
Perchè se mi guardi capisci. E se non mi guardi mi senti.
E perchè solo di fronte a te divento eteroriferita.

lunedì, aprile 16, 2007

Sguardo nascosto


Con gli occhi bassi a volte aspetto il tramonto.
Perchè se guardo il cielo il sole mi acceca e
allora mi perdo distratta dietro i miei occhiali.
Dando le spalle al tempo e a chi mi sta accanto.
Accontentandomi di ciò che è stato.
E progetto quello che sarà.
Sentirai la mia assenza, anche se adesso non lo sai.
E da dietro i miei occhiali io guarderò altrove.

giovedì, aprile 05, 2007

Birthday


Ma che bello quando il giorno del mio compleanno mi svegliavo e cominciavano i preparativi per la festa che si sarebbe fatta il pomeriggio... e quando mi alzavo sulla punta dei piedi per arrivare e soffiare sulle candeline mentre il papà mi faceva la foto...
...Bhè probabilmente dovrei mettermi sulla punta dei piedi ancora adesso...ma tanto le candeline non ci sono...e il papà non fa più foto...e la mamma è l'unica a farmi sentire ancora la festeggiata del giorno. Nella casa dei miei genitori.
Perchè poi... il cellulare ha cominciato a suonare alle 4a.m. e tante persone mi hanno augurato tanti auguri... e c'è anche chi mi ha regalato ben 5vaffanculo virtuali da distribuire a mio piaciumento!!Bellissimo!!!... E poi anche gli auguri dai parenti filippini, dolcissimi!
...Una persona mi ha scritto: "...perchè quando avrò anche io 23 anni vorrei essere un po' come te...tanti auguri..." ed è stato un messaggino di auguri molto bello.
Poi ci sono i parenti italiani che sbagliano giorno, e gli auguri me li han fatti ieri, ma apprezzo lo stesso...Son fatti un po così, loro!
Poi ancora ci sono quegli amici storici ma lontani i cui messaggi cominciano così: "Non ricordo bene se è oggi o era ieri, cmq Buon compleanno!" ...E mi fanno tanto ridere!Basta il pensiero...
Poi ci sono gli auguri che non arrivano...quelli di un'amica che ora, a quanto pare, non lo è più.
Ora mi mangio la torta!
E gli auguri li voglio anche qui!

domenica, aprile 01, 2007

...E' primavera (Anche se piove...ma marzo è pazzerello!)




E oggi ho fatto le pulizie di primavera/Pasqua!

A dir la verità pulisco casa ogni domenica ed è un rito dal quale nessuno e niente può distogliermi!

La domenica mattina mi sveglio tardi, faccio colazione e poi infilo i guanti di gomma! Stracci, secchio, scopettone, spugne, olio di gomito e la mitica scopa elettrica diventano i miei migliori amici per un giorno!

Comincio dal soggiorno, metto le sedie sul tavolo (rovesciate, ovviamente); poi la camera, poi il bagno... e infine io!

Dopo la doccia attacco la lavatrice con lenzuola, vestiti, asciugamani e tutto! (ovviamente stando attenta a dividere i capi che possono tingere...)

Provo una gran soddisfazione quando, dopo 3 ore (per fortuna ho una casa minuscola...ehm...non è che son lenta...son precisa..ecco..) mi rilasso sul divano e fumo una sigaretta!

Oggi poi ho anche esagerato: ho buttato le due buste strapiene di bottiglie di birra e di vino!

Ovviamente evito come la peste di invitare gente la domenica sera...ma se proprio proprio deve entrar qualcuno allora, mi spiace, ma faccio togliere le scarpe e offro con amore un paio di infradito, o un paio di pantofole, a scelta!

Chi mi conosce mi ama -spero- anche per le mie manie, le mie piccole ossessioni...e le pulizie della domenica è un rito senza il quale comincerei male la settimana!
Ora mi chiedo e vi domando: qual'è un rito al quale per niente e nessuno potreste rinunciare??
Oltre alle pulizie della domenica io aggiungo: lavarmi le mani appena rientro in casa!
A voi la palla loopati !(una palla da rugby però...;) )

lunedì, marzo 26, 2007

International Days


Il mio w-end e quello delle persone che l'hanno trascorso con me è stato un w-end globalizzato.
Nous avons parlè en trois langues: italian, english, spanish, French and un po' anche in Tagalog (Lingua filippina) mais poco tambien en Vietnamita!

E mica s'è parlato pour parler...sono usciti argomenti impegnati ...accompagnati da cretinate, of course!




Insomma, il y a etè un mix di conocidos provenienti da international minds!

It has been very interesting interagire in due lingue straniere e scoprire che in fin dei conti je les sais parlè..o almeno mi faccio capire!


Les partecipants a questo international meeting han sido 4 guys (hi guyssssssss!!!! we are the winnerrrrrsssss....and tout le monde è Looooooooooooooooooooseeeeeeerrrrrr!!!!!!!!!):

- Un ragazzo francese di origini vietnamite in vacanza a milano ospitato da una ragazza sicula, conosciuta in erasmus in Spagna, e amica di una ragazza abruzzese di origini filippine conosciuta in università a milano e di una ragazza biellese, con la sorella trasferitasi in francia, conosciuta anch'essa in università a milano! -

Insomma è stato un w-and di estrema comunione e globalizzazione!!!
E spero si possa replicare!!

Gooooooooo Guuuuyyyyyyyyyyyyssssssssssssssssssssssssssssss

lunedì, marzo 19, 2007

Metereopatia


"Meteoropatia e’ una parola derivata
dal greco meteoros (alta nell’aria) e pathos (malattia) che indica quelle
condizioni patologiche,il cui insorgere viene stimolato dalle variazioni
climatiche.Abitualmente,i sintomi sia fisici che psichici si presentano nel
soggetto prima che si realizzino le variazioni climatiche, hanno un’insorgenza
acuta e si attenuano o cessano con lo scomparire dell’evento atmosferico
scatenante ,oppure con l’insorgenza di un fenomeno metereologico
opposto."


A parte il fatto che la parola pathos non significa soltanto malattia...

Per tutta la settimana scorsa i colonnelli della televisione, quelli con la penna in mano davanti al disegnino dell'italia, ci hanno fracassato le ovaie dicendo che la tempratura sarebbe scesa di 10° e che sarebbe tornato il freddo e la neve e avremmo passeggiato mano nella mano con i pinguini e riprendete sciarpe e cappellini e pigiamoni e magari si può andare ancora a fare due giorni in montagna sugli sci...

Bhè io stamattina sono uscita, vestita a strati, a cipolla, e mò ho caldo.

Gli extraterrestri ci hanno fatto uno scherzetto: hanno spento il sole. Simpatici loro, mica come noi umani! Mò se la ridono, mentre io non posso mettermi gli occhiali tarocchi che ho comprato sabato mattina al costo di 8euro.

E quindi? Allora torna o no questo freddo di cui tanto abbiamo parlato? Che cavolo, altrimenti io seguo il tempo, sto nervosa, sto grigia pure io, dentro.

lunedì, marzo 05, 2007

A volte capita che...




Qualcuno passa e lascia l'impronta.






A volte è un'orma sulla sabbia.





Altre volte è un segno nel cemento.




E voglio ancora cercare il più bello dei mari.



Foto di Nicola Giannotti

venerdì, marzo 02, 2007

Dalla famiglia degli Orsidi...

Il Panda Gigante!!!!! (diverso dal panda rosso)

Il nome in cinese vuol dire "orso-gatto"
Mangia tanto bambù (38 kg di germogli al giorno!!!!!!!!!)
Le sue orecchie si muovono durante la masticazione (embhè??!?!?)
Ha un palmo fornito di un pollice più cinque dita (...uhm...ok...)
E' una specie a rischio (...sigh... -.-)

-wikipedia docet-


Ve la immaginate una Piccoletta che passeggia mano nella mano con un Panda?!?!


Mi sono svegliata con l'idea di cercare le caratteristiche del Panda su wikipedia!


giovedì, marzo 01, 2007

Un pensiero tra tanti


Quando il senso c'è.
Ma scivola via.
Più lo stringi.
Più si allontana.
Lo lasci.
Scorre via.
Ti giri per non guardarlo.
E lo senti.

lunedì, febbraio 26, 2007

Summa haec est


Se non è una pipa cos'è? Magritte ci invita a guardare oltre, a considerare tutto ciò che va oltre la figura. Perchè? perchè la sostanza è ciò che non si vede. E perchè la mappa non è il territorio. Questo vuol dire che ciò che vediamo non è la realtà. Una mappa è l'immagine mentale di una porzione di realtà che ognuno di noi costruisce sulla base delle proprie esperienze, credenze, convinzioni,etc. Ogni mappa è dunque soggettiva.
Ma insomma, qual'è, dunque, la sostanza?
La sostanza è che sento ancora poche emozioni.
Sabato pomeriggio ho pianto, mi sono commossa grazie ad un incontro casuale e spesso evitato. Per mezz'ora mi sono sentita avvolta in un groviglio di emozioni, ho parlato apertamente con due suore volontarie, appena tornare dalla cina -con, inizialmente, l'intenzione di convincermi ad avvicinarmi alla chiesa- Abbiamo chiacchierato del comportamento della chiesta di oggi, dei giovani, dell'omosessualità in generale e della mia in particolare. Hanno ascoltato la mia esperienza e alla fine mi hanno detto: "Grazie, perchè con le cose che hai detto e con i tuoi modi di dirle ci ha lasciato qualcosa che non avremmo mai immaginato potessimo trovare in questo breve incontro."
Poi mi hanno fatto pucciare le dita nell'acqua santa e hanno benedetto me, la mia famiglia e la mia compagna (che ora si starà toccando sicuro la tetta sinistra...ma vabè....)
Quando la sostanza non si vede, a volte è meglio palesarla.
Per far capire il senso.

lunedì, febbraio 19, 2007

I colori del giorno

Ho un problema. Ci son certe mattine che mi sveglio e c'è il sole e automaticamente mi vien voglia di vestirmi un po' colarata.
Il fatto brutto è che non so abbinare i colori; è davvero frustrante non sapere cosa mettere sulla camicia verde. E' un verde natalizio, il verdone brillante del rametto di vischio che si usa a natale, per intenderci!

Fatto sta che comunque è stressante anche per chi ha la sfiga di telefonarmi mentre cerco di scegliere i vestiti: rendo l'eventuale interlocutore partecipe del mio dilemma amletico fino a quando disperati non si arriva sempre alla stessa conclusione inutile: cambiare camicia! (quando ho un aiuto tento sempre di mettere la camicia verde!)
Quella camicia è ancora lì, in attesa di essere utilizzata.
Ecco, io la metterei con il maglione giallino, di un giallino come questo nella foto, che dite?
Ho anche altri dubbi però:
- maglioncino verde acido
- camicia rosa
- maglioncino verde/marrone (questo per me è proprio difficile)
- maglioncino grigio chiaro chiaro
- maglioncino azzuro

Confido in un vostro aiuto e, soprattutto, aiutatemi a capire con cosa mettere la camicia verde!!!

Buona settimana Loopati!! E sorridete a qualche sconosciuto almeno una volta al giorno!

Fonte foto: www.fuggire.it

mercoledì, febbraio 14, 2007

Goodbye Lolo...


Continuerò
a regalarti
torte.

lunedì, febbraio 12, 2007

A come...


Faccio fatica a regalare la "carta amica" a qualcuno. Ed anche quando lo faccio non lo dico subito, non lo faccio notare; è come se facessi fare un periodo di prova, anzi, un provino.
Nell'ultimo mese, però, ho trovato una persona che mi è stata accanto come farebbe la mia migliore amica -se ci fosse ancora, se quella sera non fosse rimasta a casa a vedere il film-.
Anyway, la suddetta persona mi è stata accanto facendomi ridere, distrarre. Spesso rimanevamo in silenzio, in macchina, a canticchiare "..eppure...sentire....papapa...." ognuna pensando ai fatti propri, ognuna a guardar la strada. Perlomeno io guardavo la strada, lei spero facesse lo stesso visto che guidava.
Poi un giorno abbiamo fatto una gita romantica sul lago di garda al tramonto. Ma anche in quella occasione ognuna di noi era mentalmente lì con qualcun'altra.
Ci basta farci compagnia.
Ci basta allungare un braccio e sentire che non siamo sole.
Immagine: P.Picasso - Amicizia - 1908

martedì, febbraio 06, 2007

Dall'azzurro al turchese


Un maglione azzurro è ciò che ci vuole in una giornata grigia. Il cotone mi avvolge come fossero braccia forti. Braccia di madre, braccia di padre.
Sembra che il cielo mi abbia ascoltato stanotte: ha spalmato sul cobalto una mano di bianco. Ma non dà luce questo cielo bianco striato di grigio che fa da sfondo ai palazzoni di città.
Il mio azzurro sconosciuto è andato via. L’ho sfiorato per un istante e mi è piaciuto.
Mi è tornato in mente il verde. Mi ha fatto piangere. Ho pensato di crollare, stavo per farlo, ma il pavimento era troppo freddo e allora mi sono rialzata.
La ruota panoramica del Luna Park fa sempre lo stesso giro. Il paesaggio intorno è sempre uguale. Ma è osservato da tanti occhi diversi durante uno stesso giro. C’è chi nota l’altezza, chi nota il paesaggio nel suo intero, chi nota un albero, chi nota gli uccelli più vicini, chi guarda le persone che rimangono giù dalla giostra con il naso all’insù e salutano. Chissà perché poi. Come gli italiani che applaudono al pilota quando si atterra.
Io chiudo gli occhi quando salgo sulla ruota.
Uso l’immaginazione.
E comincio a volare in un cielo turchese.

domenica, febbraio 04, 2007

C'è chi impiega 3 gg per resuscitare e chi...


..E chi impiega più di un mese per aggiornare il blog!! Looooooooopatiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Lo dicevo che sarei tornata!!!
Cominciamo col fare tre importanti premesse:
1. Non aspettatevi che vi racconti tutto il mese
2. C'è da decidere tutti insieme quale sarà il nuovo giorno dedicato all'aggiornamento del blog...proponete e la maggioranza vincerà!
3. Ricordate di firmarvi nei commenti perchè sto dando la caccia a sto scemo che mi lascia commenti inutili.
Punto.
E' stato mese lungo, stancante, stressante, ma stimolante.
Mettendo da parte le notizie riguardanti i miei studi...rimane ben poco... ma quel poco ha una qualità eccellente dal punto di vista delle emozioni, delle sensazioni, dei pensieri.
Quando sono concentrata totalmente nello studio smetto di guardarmi intorno. Smetto di ascoltare i rumori e di osservare le figure: le confondo con lo sfondo, non le punteggio e, dunque, non le semplifico. Semplificare la realtà è ciò che facciamo quando osserviamo. Anche quando scriviamo punteggiamo il testo. E punteggiamo per connotare meglio. Per capire il senso.
Ho voglia di ricominciare ad emozionarmi. Ho voglia di ridere. Ho voglia di sfuggire alla semplicità. Ho voglia di ritrovarmi in situazioni imbarazzanti. Ho voglia di avere le mani sudate per l'agitazione. Ho voglia di ubriacarmi e cantare e piangere di gioia. Ho voglia di evitare gli sguardi e camminare lentamente ed ascoltare se un motore si accende. Ho voglia di colorare di giallo i pesciolini rossi di tutti gli acquari del mondo.
Ho voglia -per ora- di perdermi nell'azzurro sconosciuto.
Ho voglia di tornare a giocare in strada, stando attenta alle macchine che passano.

lunedì, gennaio 01, 2007

Buon...

2007
Cominciamo l'elenco dei buoni propositi improponibili?
Dai...
1. Farmi allungare i capelli
2. Smettere di mordicchiarmi le unghie
3. Comprare un rullino b/n e cominciare ad usare la reflex
4. Mettere una cinta con i jeans che mi scendono
5. Lavarmi di meno le mani
6. Comprare uno specchio nuovo per il bagno (si è frantumato ieri)
.........
TOCCA A VOI LOOPATI!!!!