lunedì, agosto 14, 2006

Lezione #2 (con considerazione personale)

Persona, ae, f., maschera dell'attore che copriva tutto il capo ed era diversa secondo i diversi caratteri da rappresentarsi.
In particolare, i Latini dissero persona la maschera di legno portata sempre sulla scena dagli attori del teatro greco, e nella quale i tratti del viso erano esagerati per essere meglio rilevati dagli spettatori; la bocca, inoltre, era fatta in modo da amplificare il suono della voce.

Lo stesso termine venne poi utilizzato anche per indicare quello che noi ora chiamiamo il personaggio rappresentato sulla scena.

(Fonte: www.etimo.it)

Ora, io dedurrei, nella semplicità dei miei ragionamenti, che il termine personalità derivi anch'esso da persona,-ae . Se così fosse, mi verrebbe da dire anche che alla fin della fiera ognuno di noi assume diverse personalità a seconda della scena sulla quale si deve esibire. E allora siamo tutti affetti di un leggero disturbo di personalità multipla? O coloro i quali soffrono di questo disturbo dissociativo di identità sono in fin dei conti l'esplicitazione veritiera della natura umana? Fatto sta che ogni nostro comportamento è una risposta all'ambiente in cui stiamo interagendo/agendo. Ogni volta cambia la scena e la maschera che indossiamo. E allora aveva ragione Pirandello, con le sue marionette allucinate? Io penso di sì. Io.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno... che dici si può riferire alla personalità? anche se questa nel suo essere multipla e variare rischia di non imbroccare neanche quelle due... e il discorso si fa lungo... bacio...

pathos ha detto...

se l'orologio che stiamo considerando è fermo..allora..non sta agendo..anche se due volte al giorno segna l ora esatta..non manda nessun feedback allo stimolo (il passare del tempo)..ma subisce il tempo senza reagire. E qui possiamo cmq paragonarlo al comportamento di quelle persone che...piuttosto che reagire/agire preferiscono subire. ..E si fa lungo il discorso...e allora allunghiamo finchè ce n'è...io continuo a provocarvi. ;)

Anonimo ha detto...

ma non è una provocazione! è un piacere farsi pippe mentali, per alcuni un vizio.
cmq: sbaglio o anche chi reagisce a volte resta fermo? a suo rischio e pericolo? va messo in conto? calcolato? evitato? o ricercato? e restare fermi a volte giova?
baci baci...

pathos ha detto...

probabilmente in certe situazioni è meglio star fermi e subire...ma io preferirei correre incontro al treno che stendermi sulle rotaie e aspettare che mi passi sopra...

Anonimo ha detto...

non so... reagire è una tentazione sempre troppo forte, anche se si rischia di peggiorare le cose. ma a volte pur reagendo sembra di non fare abbastanza...